La Diocesi Sabina promuove la formazione all'impegno politico e sociale.
di Giorgio Scarinci

Dopo lo stop forzato dovuto alla pandemia, l’équipe dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi Sabina-Poggio Mirteto ha organizzato per l’anno sociale 2021-2022 un “Corso di formazione all’impegno Politico e Sociale”.

L’idea, condivisa anche da S.E. Mons. Ernesto Mandara, il nostro vescovo, è partita dalla necessità di formare il più ampio numero possibile di cittadini, in particolar modo impegnati nel mondo cattolico, che intendano cimentarsi nell’ambito amministrativo -a tutti i livelli-, nel mondo dell’associazionismo, o semplicemente nelle strutture politiche di prossimità.

Per l’ennesima volta, lo scenario politico nazionale ha riproposto l’urgenza e la necessità ai cattolici di riportare al centro dell’attenzione e della discussione politica le tematiche affrontate dalla Dottrina Sociale della Chiesa.

Da questa consapevolezza è nata l’idea del corso che si è articolato in 8 incontri mensili, da ottobre a giugno, ed è stato organizzato sotto forma di relazioni da parte di esperti delle specifiche materie. Alla fine delle esposizioni, si è creato un vero e proprio dibattito con i partecipanti sui temi discussi. La nostra convinzione è che la formazione e la competenza siano fondamentali per garantire a chi si impegna in politica una serie di strumenti, anche culturali, che vadano ad affiancarsi al requisito essenziale dell’etica, che si declina anche nell’adesione ai valori della Dottrina Sociale della Chiesa.

Le tematiche hanno variato tra quelle di interesse generale (ad es. sul rapporto fra territorio e ambiente) ad altre maggiormente specifiche (ad es. la finanza locale). I partecipanti al corso sono stati un centinaio, e alla fine abbiamo raccolto le loro impressioni attraverso un questionario di gradimento, che ci ha dato utili spunti per organizzare la seconda edizione del corso che è già in cantiere per il prossimo anno.

Per esempio, molto apprezzato è stato l’incontro su “Ecologia e Territorio” tenuto da S.E. Mons. Domenico Pompili, oggi vescovo di Verona, e dal prof. Petracchini del CNR.

Poco interesse invece ha suscitato l’incontro su “Microcosmo politico e pastorale sociale”, e questo è un dato su cui riflettere. La mia convinzione, suffragata dai risultati dei dati, è che occorra insistere sulla formazione: la competenza sugli argomenti di ordinaria amministrazione insieme alle informazioni, usate con fantasia per proporre ai concittadini tematiche programmatiche, presuppongono un impegno costante e la formazione permanente.

Quello che, invece, interroga noi è riuscire a capire per quale motivo le tematiche della Dottrina Sociale della Chiesa siano percepite così “distanti” dalla società, ad esclusione di quelle che riportano prepotentemente alla ribalta i media (ad es. gli sbarchi, le paure legate all’immigrazione, la violenza domestica, le sociopatie e il degrado sociale).

La soluzione, a nostro avviso, sta nell’insistere su formazione e competenze: se conosci, comprendi. Se comprendi, puoi azzardare una soluzione. E dell’urgenza di formare cattolici impegnati ne è la riprova la situazione politica che stiamo attraversando.

La nostra classe dirigente, sempre più svincolata dal rapporto con il Paese reale, ci ha portato ad affrontare queste elezioni balneari. E in questo quadro i cattolici, diluiti nelle formazioni dell’intero arco costituzionale, sembrano aver appaltato i loro valori di riferimento a personaggi che li usano esclusivamente per averne un ritorno elettorale.

Non basta dire di essere presenti nei vari partiti.

L’impegno diretto, il lasciare la paura di sporcarsi le mani, la competenza e l’autorevolezza degli argomenti della Dottrina Sociale della Chiesa, specie su temi sociali sensibili, spingono quelli che la pensano come noi a insistere sulla formazione quale unico strumento per cimentarsi in un compito tanto alto, quanto complicato, come quello dell’Amministrazione Pubblica, a tutti i livelli