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Verità e bugie nella nuvola politica
di Nadia Falcone

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Verità e bugie nella nuvola politica
di Nadia Falcone

Verità e bugie si mischiano in un vortice: un gioco politico e di strategia militare, che salvaguarda le masse da verità sconcertanti.

La verità finisce per essere un mero strumento di informazione/disinformazione, che alimenta e dissolve la consapevolezza del sapere, tattiche miranti a controllare il caos, che per antonomasia è incontrollabile.

Il diritto all’informazione si trasforma in arma dell'intelligence che può così nascondere e svelare, in un dosaggio misurato, per contenere la furia di massa o scatenarla.

Durante gli anni della pandemia da Covid 19 e sue varianti, abbiamo assistito ad un’informazione che ha giocato un ruolo di primaria importanza, ruolo da sempre ben giocato dai regimi totalitaristi o oligarchici.

La democrazia dopo la pandemia ne esce sconfitta, perché ha negato il diritto al libero dibattito, ha controllato le informazioni, selezionato i contenuti da cercare nei motori di ricerca.

Il pensiero delle masse si è forgiato nei social, unica finestra sul mondo, ed è finito per esserne sopraffatto e condizionato.

La costruzione sempre più raffinata della comunicazione, ha alimentato la paura, bloccato il pensiero razionale spingendolo in vaneggiamenti popolari irrazionali, che ricordano gli anni più bui del medioevo e delle sue pestilenze.

Pochissimi i dissensi, sempre più messi a tacere anche nei “desiderati ambienti liberi del web”.

Quei pochi dissensi sono diventati tam tam dell’informazione non di sistema, dove sono stati usati canali diversi, si sono costruite pagine streaming per l’occorrenza, per poi sparire nell’etere…

L’altra informazione è stata attaccata fino a trasformarla in pensiero “complottistico”, terrapiattista,  estremista, dissenziente finendo così per essere smantellato, controllato e non creduto, arte sapiente del controllo della comunicazione di massa.  Professionisti con un’idea diversa sono stati messi a tacere, in un modello che non avremmo creduto di vedere nelle cosiddette civiltà moderne e meno che meno nel world wide web.

Abbiamo assistito alla guerra mediatica, abbiamo assorbito violenze verbali, siamo stati testimoni e complici di vere e proprie caccia alle streghe dei non vaccinati, marchiati dalla stampa e dai social come fanatici, sciocchi; irresponsabili, complottisti.

L’accanimento, anche in momenti di crisi, alla libertà di scelta e di espressione, rappresenteranno sempre per colei che scrive, comportamenti illiberali che devono essere contrastati. Due anni di informazione allineata, mai dissenziente, con dibattiti messi a tacere mi hanno illuminata! Io educata ad una formazione  che stimola la capacità di elaborazione libera e critica, laureata in comunicazione e semiotica, seppure la vita mi ha portato a fare altro,  mi accorgevo di questa distonia, che ha alimentato il lecito dubbio sulla bontà di quelle informazioni.

Era evidente da un confronto sul web o da quello televisivo e della stampa, che era in atto un controllo informativo sempre più stringente, di mese in mese dal lancio del primo vaccino a novembre 2020, diminuivano le informazioni contrarie al mantra; sono stati sospesi medici, giornalisti, forze dell’ordine, impiegati che non aderivano a questa vaccinazione.

Se lo si racconta, non è lontano da quanto accade nei regimi totalitari, dove coloro che sono contro l’informazione di sistema rischiano la vita per stampare volantini di informazione “rivoluzionaria!”

Ma torniamo ai primi mesi di diffusione del vaccino, in quei giorni scatta l’operazione di “adescamento” massivo, dove ci hanno messo la faccia gli scienziati, strumentalizzati al fine di generare fiducia nel popolo; operazione che ha consentito in circa 6 mesi la vaccinazione del 60 per cento della popolazione così detta vaccinabile, esclusi quindi i bambini e alcuni soggetti con patologie rare rientranti nei protocolli i esenzione (siamo già a giugno 2021).

Con il sopraggiungere del governo Draghi si è passati dalla fase di coscienza all’obbligo surrettizio, con imposizioni dispotiche, che hanno leso il diritto di scelta, e via via il diritto di espressione! Infatti, come nelle seicentesche guerre alla streghe, i non allineati, i dissidenti, marchiati tutti come no vax, sono stati perseguitati, trattati come untori, come irresponsabili.

Il libero pensiero è stato attaccato dalla tirannide del potere, e con discrezione ha smesso di rivelare.

Mentre da una parte si giocava a una guerra di informazione interna, dall’altra si giocava quella dell’alto spionaggio internazionale, la scelta del tipo di vaccino da usare ha diviso il mondo in 3 grandi aree geografiche: la Russia (vaccino sputnik) che si è vista restringere la sua sfera di influenza e ha guardato al medio oriente e Sud America, la Cina (sinovax) ha allargato il suo bacino nell’asse asiatico e in parte in Africa, l’asse America/Europa (moderna, astrazeneca), si è imposto sui paesi dell’est europeo e in gran parte del bacino mediterraneo.

Questa ripartizione è già presagio di un nuovo mondo!


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