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Chi Siamo ? A cosa aspiriamo nella società postmoderna ?
Di Antonio Di Dio

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Chi Siamo ? A cosa aspiriamo nella società postmoderna ?
Di Antonio Di Dio

Quanto è difficile ammettere che non abbiamo una risposta coerente e concreta su chi siamo?

Quanto è difficile ammettere che ci stiamo sempre più allontanando dalla nostra umanità, che riusciamo poco e male ad “accettarci” nella nostra reale dimensione? 

In tempi non troppo lontani era facile confrontarsi ed anche scontrarsi con altre idee, altri principi, con obiettivi che potevano sembrare irraggiungibili, ma vi era un diffuso orgoglio di appartenenza; oggi chi siamo? In cosa crediamo? A cosa aspiriamo? (ho volutamente fare riferimento ad atti materiali e non etici perché credo fortemente che i principi etici e morali siano posti in luoghi molto lontani da noi e non facilmente raggiungibili dalle nostre intenzioni e dalle nostre opere).

Siamo pronti ad indignarci e persino a commuoverci di fronte a notizie od immagini di disastri meteorologici, ad immagini di bambini denutriti, a case distrutte ma siamo dimentichi di chi siamo, dimentichi della nostra Fede che viene sempre più spesso “utilizzata” come uno scaffale di supermercato… mi aiutate a pregare per un mio esame, per una mia intenzione, per un problema della mia famiglia… siamo diventati sempre più egocentrici e ci stiamo allontanando dai principi della “Fede” di ringraziamento, dalla Fede di riflessione, dalla Fede di condivisione, dalla Fede di misericordia, della Fede come Fonte e Luce.

Ci risulta difficile se non inutile impiegare il nostro tempo anche per gli altri, esso è solo per noi stessi e (forse) per i nostri cari; la nostra dipendenza tecnologica è talmente marcata che è divenuta un “dio” a cui offrire sacrifici, a cui abbandonarsi; stiamo dimenticando che il sacrificio più grande che stiamo compiendo è quello di alienare le nostre origini, il nostro essere, il nostro sacrificio dovrebbe essere quello di non sentirci sufficientemente Cattolici, Cristiani vocati al rispetto, al riconoscimento, al lavoro, alla condivisione, al confronto. Siamo diventati un gregge inerme che vive la propria esistenza senza un barlume di creatività; riteniamo che tutto ci sia dovuto e facciamo fatica ad assumerci responsabilità, crediamo solo nel dio denaro ed in quello che dal suo possesso ci può derivare, ci stiamo inaridendo e facciamo sempre più fatica ad esprimerci “in maniera naturale, istintiva” perché il nostro istinto di esseri umani, la nostra vocazione a creare, trasformare ed ottimizzare, la nostra capacità di arrangiarsi, è stata sopraffatta dalla imperante bramosia di apparire, non siamo più capaci di voler essere né di accettare ciò che siamo.


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